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Storie di Vite, 4 dicembre 2004
La forte personalità delle terre di Gorizia
Primosic
Il «Collio» nella bottiglia
a cura di Ciccio Cardelli

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      E’ un’azienda storica del Collio le cui origini risalgono all’Ottocento. Dopo le due guerre mondiali l’azienda è presa in mano da Silvestro Primosic che imposta un nuovo corso. Oggi Silvestro e’ affiancato dai figli Marko, enologo, e Boris che segue la parte amministrativa. E’ Silvestro stesso che si dedica con la passione e l’energia di sempre allo sviluppo ed alla cura dei vigneti.

      Lara, moglie di Marko, ci accoglie nella sala di degustazione e con un bicchiere di Ribolla gialla in mano – fini e netti i profumi – ascoltiamo le caratteristiche climatiche delle ultime annate: nel Collio il 2004 è stato segnato da un andamento climatico particolarmente favorevole, si parla di una grande annata “…ed era interessante vendemmiare perché” racconta Lara “c’erano grappoli gialli, maturi, bellissimi e grappoli verdi che abbiamo dovuto lasciare lì per poi ritornare e rivendemmiare. E’ bello raccontare, certo, ma fare è un’altra cosa!”. Il 2003 è stato tutto al contrario, un anno molto difficile, con tanta trepidazione, perché all’inizio i grappoli erano bruciati dal sole, poi man mano il clima è cambiato, i grappoli si sono evoluti ed il vino si sta evolvendo ancora in modo diverso da vitigno a vitigno.

      Dalla sala, attraverso un passaggio, raggiungiamo direttamente le grotte che ospitano la cantina; un pozzo naturale sotterraneo - bello a vedersi e recentemente ristrutturato – assicura la percentuale ottimale di umidità. Barriques di Allier e Tonneau (carati da 500 litri) vengono utilizzate insieme con sapienza in una complessa ricerca di armonia che nella linea Gmajne (in sloveno significa “vigna”) – vini n° 3,4,5 in degustazione - e nell’eccezionale Klin – vino n° 6 - raggiunge la massima espressione. 
      Le barrique di 1° e 2° passaggio sono dedicate al bianco, dopo vengono utilizzate per il rosso con una vita massima di 5 anni. I Tonneau sono impiegati soprattutto per la ribolla gialla.

      La diversità di utilizzo dipende dall’annata, dai tempi e dal vino: la Ribolla gialla che è un vino di alta acidità, molto elegante, con meno struttura degli altri vitigni eleva nei tonneau da 6 a 8 mesi (dipende dall’annata) mentre chardonnay e pinot grigio elevano in barriques da 8 a 12 mesi e fino a 24 mesi per il solo Klin (assaggiandolo non si sentono affatto: è un vino che può davvero cambiare l’idea della barrique).

      Risaliamo ed iniziamo la degustazione: prima i bianchi, la linea classica seguita dai cru Gmajne e dopo, per i rossi, il Refosco ed il Metamorfosis.


La degustazione

1. Collio Ribolla Gialla 2003
2. Collio Pinot grigio 2003
3. Collio Pinot grigio Gmajne 2003
4. Collio Ribolla Gialla Gmajne 2002
5. Collio Chardonnay Gmajne 2002
6. Collio Klin 2000

7. Refosco della Venezia Giulia 2003
8. Collio rosso Metamorfosis 2002
1. Il colore è giallo paglierino con una bella luminosità. I profumi sono fini e netti con la parte fruttata ben amalgamata alle note floreali; ha un carattere gustativo segnato da un’acidità molto alta e buona sapidità. Pulisce molto bene la bocca. La fermentazione avviene in acciaio. E’ un classico dell’azienda, commercializzato velocemente,
2. Colore giallo paglierino di discreta intensità con nuances dorate, buoni i profumi floreali e fruttati con una nota minerale e fumè. Al gusto è sapido di buona rispondenza gusto-olfattiva e acidità. Il finale è leggermente amarognolo. La fermentazione avviene in acciaio e affina in bottiglia per qualche mese. Su antipasti e primi a abse di verdure.
3. Colore giallo paglierino, elegante al naso con sentori di erba tagliata, frutto maturo (banana) ed erbe aromatiche. In bocca è caldo, sapido, fresco e persistente con un ritorno lunghissimo di salvia. E’ l’unico vino del cru Gmajne che non fa legno: la fermentazione avviene in acciaio ed affina in bottiglia per qualche mese. Abbinamento classico su crema di asparagi.
4. Il colore è giallo paglierino molto luminoso. Il profumo è giocato su toni freschi di fiori e frutta non matura con sfumature agrumate, leggera speziatura. Al gusto è caratterizzato dall’alta acidità tipica del vitigno. La fermentazione avviene in acciaio per qualche giorno e poi prosegue in tonneau dove trascorre dai 4 ai 6 mesi. E’ più strutturato del primo campione (solo acciaio). Adatto su salmone, crostacei, ma anche su pesce al forno con patate e zuppe di verdure. 
5. Colore luminoso e profumo elegante di frutta esotica e speziatura dolce molto ben espressa. In bocca è avvolgente, ben equilibrato e persistente con ritorno di frutta e di vaniglia. Fermentazione in barrique dove continua l’elevazione per 10 mesi. Da provare su pesce al forno oppure su orate, dentici o spigole al sale.
6. Il vino prende il nome dalla forma dell’appezzamento di terra da cui proviene l’uva, Klin appunto, che significa cuneo. Colore luminosissimo e profumo complesso, ampio in un mix sorprendente e particolarissimo di fiori, frutta a polpa gialla, erbe aromatiche, miele, note casearie, speziatura dolce, note minerali di pietra focaia. In bocca è equilibrato: la buona morbidezza è perfettamente bilanciata da note fresche e sapide. E’ un uvaggio per metà, ottenuto da uve Chardonnay (60%), Sauvignon (20%), Ribolla gialla (20%). Fermentazioni separate in barrique per Chardonnay e Sauvignon da un lato e Ribolla gialla dall’altro. Elevazione di 24 mesi in barrique ed affinamento in bottiglia per ulteriori 10/12 mesi. Adatto su carni bianche con salse sostanziose (Lara consiglia pollo in crema di ceci), pecorino stagionato, grana e mostarda, da provare con prosciutto e fichi. E’ un vino che va bene anche da solo, da meditazione.
7. Bel rubino il colore, semplice e delicato il profumo, interessante il gusto che esprime la tipicità del vitigno: fonde freschezza e fragranza con un tannino abbastanza fitto e fine, ma ben equilibrato. E’ un vino gradevole, da tutti i giorni, indicato soprattutto su maiale allo spiedo o al forno.
8. Ha note mature che ricordano i frutti di bosco e le visciole, dolce e morbida la speziatura. In bocca è caldo, di buona freschezza e buona persistenza con ritorno delle note fruttate. E’ un assemblaggio, fatto in elevazione, di uve Cabernet Sauvignon e Franc, Merlot ed una piccola parte di Refosco. Abbinamento classico su salumi tipici regionali, oppure crostini di carne alla tartara (condita con senape, capperi ed un cucchiaino di cognac da una ricetta di Lara).

Azienda Primosic
Località Madonnina d'Oslavia 3
34170 Oslavia, Gorizia
Anno di fondazione: 1956
Ettari vitati di proprietà: 26
Esposizione: Sud
Pendenza: da 6 a 10%
Bottiglie prodotte: 180.000
Vendita diretta: sì
Visite in azienda: su prenotazione
Produzione uve 2004: 600 qli
+39 0481 535153 (r.a.)
+39 0481 536705
www.primosic.com
primosic@primosic.com

Il ricordo di Gino Veronelli in un Merlot del '67

E’ il 4 Dicembre. Marko Primosic – tre giorni prima è stato a Bergamo per l’ultimo saluto a Veronelli - risale dalla cantina con una bottiglia particolare in mano.
«E’ una bottiglia di Merlot del 1967 di casa nostra. Il vigneto da cui provengono le uve esiste ancora e produce oggi il Merlot del vino Metamorfosis (campione n° 8).
E’ Uno dei primi vini fatti da mio padre, che Veronelli ha descritto nella storica rivista "Vini e Liquori"».
Merlot Primosic del 1967 Merlot Primosic del 1967 Merlot Primosic del 1967
«E’ da 5 anni che non apro una bottiglia così. La dedico a Gino Veronelli».
L’etichetta è stata realizzata dalla mamma di Marko «all’epoca non potevamo permetterci un designer» e riproduce la zona di Oslavia, sede dell’azienda. Marko ci guida in questa degustazione che rivela la particolare attitudine di questo territorio ad una viticoltura di eccezionale qualità: «Ci sono bottiglie che sono delle curiosità, non è importante come è il vino oggi. L’importante è che al naso ricordi il Merlot appieno, in bocca è ovviamente sabbioso, ma la struttura minerale ed acida è rimasta potente mentre i tannini sono morbidi. L’aroma non è ossidato, sembra un Porto, con profumi di cioccolato tipici del Merlot invecchiato, che pian piano si aprono in tabacco e sentori di radice amara, di china. E’ una continua evoluzione. Ed è’ stata una sorpresa anche per me: l’acidità è ancora notevole. E’ una questione di terreno che è difficilmente spiegabile perché è poi quella che distingue ogni appezzamento: per esempio, usando i grandi, che cos’è che fa la differenza tra un Romanee Conti ed il suo vicino? Un appezzamento di terreno felice, che riesce a dare risposte di un certo tipo. Poi, ovviamente, la cultura di chi ci lavora, la tradizione, di farlo in un certo modo, il produrre poco, sono surplus che si aggiungono a qualcosa che già di suo lavora bene, cioè produce in un certo modo.
Il Collio ha queste caratteristiche per l’acidità ed è questo che fa la differenza nel mondo dei bianchi che da giovani sono buoni tutti, ma nel Collio mantengono, ed in più riescono a migliorare negli anni, la loro struttura. Dopo cinque anni riescono ad esprimere il massimo della loro potenzialità, mentre i bianchi prodotti in altri territori hanno già ceduto da tempo. E’ la struttura acida che conferisce al Collio una componente importantissima, e consente, insieme alla posizione geografica particolare di equilibrio tra Nord e Sud, tra montagna e mare, di giocare un ruolo che nei vini bianchi fa veramente la differenza».

La DOC Collio/Collio Goriziano

La zona di produzione si estende su tutto o parte del territorio di otto comuni:
Gorizia, Capriva del Friuli, Cormòns, Dolegna del Collio, Farra d'Isonzo, Mossa, San Lorenzo Isontino e San Floriano del Collio.

Sottodenominazioni da uvaggi:
Collio Rosso: prodotto con uve Cabernet Franc e/o Cabernet Sauvignon, e/o Merlot e/o Pinot Nero.
Collio Bianco: prodotto con uve Ribolla gialla (45%-55%), Malvasia istriana (20%-30%) e Tocai (15%-25%).

Sottodenominazioni varietali:
Collio Cabernet (prodotto con uve Cabernet Franc e/o Cabernet Sauvignon) e tutti i seguenti vinificati in purezza: Collio Cabernet Franc, Collio Cabernet Sauvignon, Collio Merlot, Collio Pinot Nero, Collio Chardonnay, Collio Malvasia, Collio Muller Thurgau,Collio Picolit, Collio Pinot bianco, Collio Pinot grigio, Collio Ribolla o Ribolla Gialla, Collio Riesling, Collio Riesling italico, Collio Sauvignon, Collio Tocai Friulano, Collio Traminer aromatico.
Il disciplinare (codiceenologico.it©)

Come arrivare:
Dalla A4 uscire al casello di Villesse, proseguire per Gradisca d'Isonzo e per Cormòns.
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WEBMASTER LLR  19/1/2005 17.28     VINO IN RETE GLOSSARIO